Un Viaggio nel Tempo tra Scoperte Archeologiche e Storia Nascosta

Introduzione :
I lavori di riqualificazione di Piazza del Plebiscito a Viterbo, iniziati nel luglio 2023, si sono trasformati in un’affascinante indagine archeologica, rivelando strati di storia sepolti sotto l’attuale pavimentazione. L’obiettivo iniziale era la sostituzione della vecchia pavimentazione con il basolato di peperino, ma le indagini preliminari avevano già previsto la possibilità di ritrovamenti significativi, soprattutto nell’area adiacente alla Chiesa di Sant’Angelo in Spatha. La storia di questa piazza, infatti, è un intreccio di epoche e trasformazioni, e gli scavi hanno confermato quanto il sottosuolo avesse ancora da raccontare.

La Chiesa di Sant’Angelo in Spatha: Un Fulcro di Storia:

La Chiesa di Sant’Angelo in Spatha, consacrata nel 1145 da Papa Eugenio III, rappresenta un punto di riferimento storico fondamentale. La sua struttura romanica longobarda ha subito modifiche nel corso dei secoli. In origine, la chiesa era circondata da un’area che fungeva da cimitero per la popolazione meno abbiente, mentre i membri delle famiglie più ricche venivano sepolti all’interno dell’edificio. Nel 1264, l’area antistante la chiesa fu oggetto di una trasformazione radicale: il cimitero fu rimosso e la piazza fu ampliata per accogliere nuovi edifici, tra cui il palazzo comunale e la residenza del podestà. Documenti storici, come quelli di Andrea Scriattoli, menzionano anche la presenza di una fontana del 1247 e di un abbeveratoio, rimossi nel 1466 per adeguare la piazza al nuovo stile rinascimentale.
Il Sopralluogo e le Indagini Archeologiche:
Il 1° marzo 2025, la Soprintendenza e l’Ordine degli Architetti hanno invitato i professionisti del settore a visitare il cantiere, dove le indagini archeologiche erano giunte alla conclusione. L’archeologa Alessandra Spina e la dottoressa Beatrice Casocavallo hanno illustrato il metodo di scavo stratigrafico utilizzato, che ha permesso di raccogliere una grande quantità di dati. Gli scavi, iniziati con la rimozione dello strato superficiale, hanno rivelato immediatamente la presenza di un’area cimiteriale. Successivi sondaggi hanno portato alla luce opere murarie, confermando la presenza di edifici preesistenti. Le indagini hanno tenuto conto delle trasformazioni subite dalla piazza nel corso dei secoli, come l’ampliamento del 1264, il crollo e la ricostruzione della torre campanaria, e gli interventi del XV e XVI secolo. In particolare, la costruzione della strada dei Farnese nel 1580 ha segnato un’ulteriore tappa fondamentale nella configurazione attuale della piazza.




I Ritrovamenti: Un Viaggio nel Sottosuolo:
Gli scavi hanno portato alla luce un complesso sistema di canalizzazioni risalenti al periodo tra il XVII e il XIX secolo, utilizzate per la distribuzione dell’acqua e lo smaltimento delle acque reflue. I canali, di forma rettangolare e coperti da lastre di peperino, testimoniano l’ingegnosità dei sistemi di approvvigionamento idrico dell’epoca. Accanto alle canalizzazioni, sono state rinvenute murature di diverse epoche, realizzate con materiali eterogenei, a testimonianza delle continue trasformazioni subite dagli edifici circostanti. La scoperta più significativa è stata quella della zona cimiteriale medievale, con circa 25 sepolture. Le indagini hanno rivelato che le sepolture erano realizzate con poca stratificazione di terra e coperte da tegole. In un’area circoscritta, sono stati rinvenuti scheletri di bambini, alcuni dei quali di età inferiore ai due mesi, suggerendo la presenza di un’area dedicata alle sepolture infantili.
La Documentazione e il Futuro:
La Soprintendenza e l’Ordine degli Architetti hanno documentato minuziosamente ogni ritrovamento, utilizzando tecniche di rilievo” laser scanner” per creare modelli tridimensionali dei reperti. Questa documentazione permetterà di ricostruire la storia della piazza e di rendere fruibili i risultati delle indagini alla cittadinanza. Le indagini proseguiranno con la ricerca documentale, per identificare gli edifici preesistenti e ricostruire la loro storia. L’obiettivo finale è quello di valorizzare il patrimonio storico di Piazza del Plebiscito, trasformandola in un museo a cielo aperto, dove i visitatori potranno ripercorrere le tappe della sua evoluzione.
Conclusione :
I ritrovamenti di Piazza del Plebiscito rappresentano un’importante testimonianza della storia di Viterbo, offrendo uno sguardo privilegiato sulle trasformazioni subite dalla città nel corso dei secoli. La documentazione e lo studio dei reperti permetteranno di valorizzare questo patrimonio, rendendolo fruibile alle future generazioni.